È da un po’ che ti guardo e cerco qualche somiglianza tra noi.
È da un po’ che ti guardo e mi misuro con te.
È da un po’ che ti guardo e cerco un rapporto fra noi.
È da un po’ che ti guardo e cerco di cancellarti dalla mia visuale.
È da un po’ che ti guardo, ombra.
Ombra riflessa sulla parete azzurra, vuota, di questa mia stanza.
Una parete vuota è uno spazio libero nella vita. Una parete vuota puoi riempirla di mille colori, disegni e scritti. Puoi appendere quadri o fotografie. Puoi attaccare mensole che riempi di libri e dischi. Su una parete vuota puoi proiettare le pellicole che hanno fermato istanti della tua vita. O puoi lasciarla, più semplicemente, libera.
È da un po’ che ti guardo, ombra riflessa su questa parete che ho voluto vuota nella mia vita.
È da un po’ che ti guardo: mi avvicino, allontano, mi volto… più grande, più piccola, distorta…
È da un po’ che ti guardo, ombra, ma non mi somigli, abbiamo due profili diversi.
È da un po’ che mi misuro con te, ma abbiamo due dimensioni diverse nello spazio vuoto di questa parete che poi è la vita.
È da un po’ che ricerco un rapporto fra noi, ma non mi ritrovo, non mi riconosco, non sono io quell’ombra proiettata sul muro.
È da un po’ che ti guardo, e mi hai tradito, ombra.
Come puoi fidarti di chi ti ha tradito?
Come puoi fidarti quando qualcuno ti ha tradito?
È la vita stessa ad averti tradito. Ad averti scambiato le carte come in un mazzo truccato. Prosegui il gioco anche se sai che hai già perso. Prosegui il gioco per non tradire le regole della natura, per non tradire i tuoi compagni di viaggio.
Prosegui il gioco per non darla vinta a chi ha cercato di sconfiggerti giocando una mano truccata.
Prosegui per rabbia. Prosegui per gioco. Prosegui per sfida verso quella vita stessa che quella volta non ti ha lasciato andare e ha voluto trattenerti a giocare.
Prosegui perché l’hai deciso in quel momento, e non sai nemmeno perché.
Prosegui il gioco ma sai bene che è una farsa, una commedia da recitare. Prosegui il gioco fino al traguardo, fino all’ultimo suono, ma è la tua ombra stessa a non somigliarti.
È da un po’ che ti guardo ombra e non mi fido di te, mi hai tradito.
Come puoi fidarti di qualcuno quando qualcun altro ti ha già tradito? Chiudi gli occhi e chiunque ti ha già tradito.
Mi allontano, mi corico, chiudo gli occhi e spengo il pensiero… e tu, ombra, non ci sei più. Ti ho cancellato, eliminato, dimenticato, vinto.
Riapro gli occhi e questa parete azzurra della mia stanza torna ad essere vuota, una parete su cui la luna proietta un fascio di luce gialla.Una parete vuota, uno spazio vuoto nella tua vita, che puoi riempire di mille colori, che puoi riempire di cento parole scritte… o anche solo pensate.