La ricostruzione storica della palazzina di via Fidia 26 – e più in particolare dei locali al piano terreno, sede oggi dello STUDIO MARIALBERTI – risale ai primi anni del ‘900. Uno dei più antichi edifici del quartiere, tutt’oggi perfettamente conservato nella sua struttura originaria, è testimone di un’importante storia della famiglia Alberti e teatro di buona parte della mia vita. All’epoca della sua costruzione, il territorio era per lo più destinato all’agricoltura e meta di gite fuori-porta.
Il 25 febbraio del 1909 Enrico Alberti, mio bisnonno, acquista dalla ditta Sacerdote cav. Emanuele, frazione di terreno di mq 473 situata in Torino, Regione Pozzo Strada, facente parte del Podere Orfane.
Trascorsi diciassette anni, il 20 febbraio 1926, ottiene dal Comune di Torino l’approvazione del progetto, sottoscritto dal geom. Cavallo, per la costruzione di una casetta sulla strada delle Orfanelle n. 24, composta da 3 vani sotterranei e 3 vani più servizi al piano terreno [attuali locali dello studio marialberti].
La casetta viene edificata su parte del terreno acquistato nel 1909; il restante terreno viene adibito ad orto e cortile. Nonno Enrico stabilisce qui la sua nuova residenza, insieme alla moglie [nonché cugina] Giovanna Alberti e al figlio più giovane Alessandro [mio nonno paterno]. I due figli maggiori, zio Mario e zio Carlo, sposati, vivevano per conto loro.
Dopo solo due anni, il 2 settembre 1928 nonno Enrico muore; nonno Alessandro eredita la proprietà e porta avanti i lavori non ancora terminati. Sua mamma, nonna Giovanna, resterà a vivere con lui fino alla morte nel 1942. Nel frattempo nonno Alessandro si è spostato con nonna Adelina Albano e il 5 dicembre del 1932 nasce il loro unico figlio, mio padre, a cui viene dato il nome dello zio: Mario Alberti.
Trascorsi alcuni anni nonno Alessandro costruisce una tettoia chiusa ad uso magazzino su parte del terreno che circonda la casa. Il progetto viene approvato il 2 aprile del 1940. La proprietà Alberti risulta ora in via Fidia n. 24 [strada delle Orfanelle è stata nel frattempo intitolata all’architetto ateniese].
Nel 1955, il 26 novembre, il fratello maggiore, zio Mario, ottiene il permesso per la sopra-elevazione di un piano alla casetta già pre-esistente, dove andrà ad abitare con la sua famiglia. Con la nuova numerazione civica, lo stabile risulta ora in via Fidia n.26. L’appartamento al primo piano sarà progettato identico al piano terreno.
Nell’estate del 1957 nonno Alessandro, in vista del prossimo matrimonio del figlio Mario, compie alcune modifiche all’alloggio del piano terreno: costruzione di un arco per la suddivisione della zona cucina e ampliamento del bagno.
L’11 febbraio 1958 mio padre sposa Giuseppina Paola Pignatta, mia madre, dalla quale avrà due figli: Alessandro e Roberto.
Nel 1961, nel cortile, vengono edificate cinque autorimesse.
Nell’estate del ’63 è attesa la nascita della terzogenita di Mario e Giuseppina. Lo spazio a disposizione scarseggia per la coabitazione di sette persone e nonno Alessandro progetta l’ampliamento del piano terreno con la costruzione di un bovindo, nonché un negozio sul terreno a fianco. Il progetto comprende, inoltre, la costruzione al piano primo di un nuovo alloggio sopraelevato all’androne carraio e al negozio. Viene inoltre ripensata la facciata lato strada: al piano terreno rivestita con Pietra di Luserna e al piano primo con piastrelle klinker. Il permesso sarà concesso il 31 luglio, appena in tempo perché nonno Alessandro ne abbia conferma, prima di morire il 10 agosto, tre giorni prima della nascita della sua nipotina Maria Alberti, la sottoscritta.
La storia si ripete. Sarà mio padre a portare avanti i lavori e nonna Adelina vivrà insieme a noi fino alla sua morte nel 1976.
La palazzina Alberti resterà sempre a conduzione familiare, di generazione in generazione.
Qui ho abitato fino ai miei otto anni. Nel 1971 ci siamo trasferiti in un appartamento più spazioso a pochi passi, in corso Brunelleschi. Sono tornata a viverci nel 1983 con il mio ex-marito e il nostro primo figlio Sean. Qui sono poi nate le nostre due figlie, Helen e Nancy. Nel 1996, mi sono trasferita a vivere nel Canavese. Contemporaneamente nella primaria “casetta” di via Fidia 26, ho stabilito la nuova sede lavorativa, trasferita dalla zona Vanchiglia [Graphic Designer].
A febbraio del 2021 ho iniziato i nuovi lavori di ristrutturazione interna, per lo più eseguiti dal mio compagno Fiorentino Izzo, che hanno comportato: sostituzione pavimenti; rifacimento bagno e cucina; controsoffitto; abbattimento divisione entrata/soggiorno; ristrutturazione porte interne; decorazione. Il 14 maggio 2022 è così stata inaugurata la sede del Centro Culturale Sperimentale IL CIELO CAPOVOTO che comprende lo STUDIO MARIALBERTI (Agenzia Servizi Editoriali e di Comunicazione d’Immagine).
Il 1 ottobre 2023 hanno avuto inizio i lavori di ristrutturazione esterna della palazzina di efficientamento energetico e antisismico 110% che prevedono: rifacimento tetto e posa pannelli solari; pompa di calore; cappotto facciata lato cortile e lato strada con rimozione pietre di Luserna (lato strada); cappotto androne; sostituzione infissi esterni; coibentazione e rifacimento soletta soffitta.