Un giorno nasci, vivi un tot di anni, chi più e chi meno. Affronti delle difficoltà, incassi e vivi dolori. Hai anche dei momenti felici. Se pesano più i dolori o i momenti felici in parte dipende dal tuo operare, dalle tue doti, e in altra gran parte dalla fortuna. In fondo persino le tue doti fanno parte dell’avere o meno la fortuna di possederle.
Metti al mondo altre vite che faranno un percorso analogo. E poi un bel giorno muori. Di te rimarrà, se va bene, un ricordo, ma i ricordi fanno parte di un’altra vita, non di te, e chi ti ha amato, e tu hai amato, per quel ricordo soffrirà per averti perso.
Ma dov’è il senso di questo ciclo infinito (o forse prima o poi avrà pure una fine)? A cosa è servito vivere?
Sperare di aver la fortuna di provare più gioie che dolori, come fosse una roulette russa? Se anche ne uscisti vincente che importanza ha? Se non fosti vissuto non avresti neppure potuto soffrirne di aver perso quei momenti felici. Finché sei vivo non vorresti certo un giorno far soffrire ami.
È una domanda a cui non so darmi risposta. Vorrei non pensarci in quanto non serve farlo. Ma la mente fa un po’ cosa vuole, non sono io a comandarla ma lei a dirigermi.
Ezio Forsano
Ezio Forsano è scrittore, sceneggiatore e regista. Scrive per diverse testate giornalistiche e su svariati blog. Si sta preparando ad allestire una scuola di recitazione per ragazzi: sua enorme aspirazione vista la passione per il teatro, da sempre radicata in lui. Legato e affascinato dal poeta Ovidio e dalle sue opere, a tal punto che esse diventano pura forza ispiratrice. Al suo nobile concittadino dedica e scrive oltre venti monologhi e tre opere teatrali. Riconoscimenti letterari ottenuti in concorsi a Napoli, Genova, Agrigento, Taranto, Avellino.