Mi hanno raccontato di te…
fin da bambina… soprattutto da bambina. Poi, mentre crescevo, mi sono arrivate tue notizie, frammezzate a silenzi. Notizie confuse, contrastanti, incerte…
Ho saputo che hai fatto grandi cose, piccoli gesti in cui hanno cercato significati diversi, di cui in molti si sono appropriati, ripetendoli all’infinito con modalità differenti e sentendosi ognuno il più qualificato interprete morale. Piccoli gesti che tu avevi significato solo con l’amore… come solo i più grandi sanno fare.
Mi hanno detto che ti hanno accusato dei maggiori crimini e ti hanno ammazzato. Erano solo poche donne a piangerti. Gli altri hanno preso le distanze e si sono nascosti dietro la loro ipocrisia. Come solo i vigliacchi sanno fare.
Da quel tempo tutti ricordano quel giorno. La notizia si è tramandata di parola in parola… parola scritta, pubblicata, riscritta… parola narrata, di bocca in bocca tramandata negli anni. Qualcuno ha steso lenzuola che dicono aver avvolto il tuo corpo… qualcuno smentisce, qualcun altro le abbraccia.
Raccontano che sei tornato, risorto.
Yeshua non so dove tu sia. Ti ho cercato fra gli uomini, nelle vie e nelle piazze, negli angoli più bui. Da bambina correvo nei prati e mi aspettavo che d’un tratto tu fossi balzato fuori da un nascondiglio.
Ti ho aspettato fiduciosa… e poi a volte ti ho anche mandato al diavolo, perché tu non arrivavi mai.
Dicono che sei morto e risorto per noi… per far risorgere anche noi.
E allora, Cristo, se è vero, facci risorgere davvero! È giunto il momento, non credi? Fai risorgere l’uomo… ché anche l’ultima goccia di umanità si è ormai prosciugata.
Fai risorgere tutti quei bambini uccisi dalle stragi, dai morsi della fame, da una fottuta malattia, da una distrazione, dall’indifferenza che fa la differenza. Uccisi per tappargli la bocca, perché non possano testimoniare, crescere e ribellarsi.
Fai risorgere quei giovani che hanno dato la vita, perché ci hanno creduto che ne valesse la pena. Hanno creduto ci fosse un futuro, una forza più forte… di questo nulla che chiamiamo potere.
Dacci ancora la voglia di continuare, di disobbedire e addentare la mela.
Fai risorgere la musica ché si è trasformata in assordante rumore. Fai rinascere il grano, ché le donne possano tornare a raccoglierlo e mieterlo, ché il padre possa tornare a spezzare il pane in quell’ultima cena, e distribuirlo fra i suoi figli. Ché non importa di che colore abbian la pelle, sono pur sempre fratelli.
Dacci una mano a ricominciare… e domani potrà essere nuovamente Pasqua!