A partire dal 6 luglio la PEC diventerà quasi obbligatoria per tutti i cittadini.
PEC è l’acronimo di Posta Elettronica Certificata. Attraverso di essa è possibile inviare messaggi e comunicazioni con valore legale equiparato alle raccomandate di di A/R. Di fatto è uno strumento di comunicazione sicuro utilizzato (per obbligo) da anni da aziende, Pubblica Amministrazione e professionisti. La comunicazione è così più veloce ed agevole, oltre ad avere il vantaggio di inviare comunicazioni ufficiali in molto meno tempo, certificando data e ora di spedizione e consegna. I messaggi tramite PEC sono inoltre sicuri grazie ai sofisticati sistemi di antivirus e antispam ad essa collegati.
In Italia, il processo di digitalizzazione è iniziato molti anni fa, ma solo di recente è stato attuato un piano concreto che ha reso obbligatorio l’uso di strumenti come la Posta Elettronica Certificata (PEC).
Fin dal 2009, alcuni soggetti avevano l’obbligo di dotarsi di PEC, ma solo a partire dal 1° ottobre 2020 non è più consentito fare impresa senza avere una “sede virtuale” sul web. Questo cambiamento è stato introdotto con l’articolo 37 del Decreto Semplificazioni (Dl 76/2020, convertito in legge dalla Camera).
Oggi, nel Registro delle Imprese, è presente il campo “domicilio digitale”. Questo concetto va oltre la semplice casella di Posta Elettronica Certificata, come definito dal Codice dell’Amministrazione Digitale con il Dlgs 217/17. Il domicilio digitale include anche i servizi elettronici di recapito certificato qualificato (Serc).
Secondo le nuove misure di digitalizzazione, diventa quasi obbligatorio, o fortemente consigliato, per tutti i cittadini italiani avere una PEC a partire dal 6 luglio 2023. Questo perché è stato introdotto l’Inad, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali, che rende tutte le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione digitali.
Grazie all’adozione della PEC, tutti possono ricevere dal fisco varie tipologie di comunicazioni in modo sicuro, come informazioni sulle detrazioni fiscali, cartelle esattoriali e altri documenti fiscali. Questo sistema sostituisce la tradizionale raccomandata con un mezzo digitale più efficiente.
La Posta Elettronica Certificata è uno dei mezzi più sicuri per trasmettere comunicazioni importanti ai cittadini, quindi presto la raccomandata tradizionale sarà sostituita da questo mezzo digitale.
Diciamo “quasi” perché nel caso in cui una persona non abbia la PEC verrà mandata la vecchia raccomandata, ma dovrà pagare costi di gestione aggiuntivi che invece non ci sono con l’invio digitale.
Stiamo parlando di tutte quelle comunicazioni di grande importanza per il cittadino, anche perché spesso hanno implicazioni economiche o reddituali: multe, raccomandate, cartelle esattoriali, rimborsi fiscali e comunicazioni legate ad atti ufficiali.
Una rivoluzione appunto, perché se tutti i professionisti sono ormai dotati di Posta Elettronica Certificata i normali cittadini spesso ne sono privi e se non vorranno pagare la maggiorazione per la ricezione delle raccomandate inviate dalla PA dovranno per forza sottoscriverne una.
La PEC diventa così quello che può essere definito il domicilio digitale di una persona.
La Posta Elettronica Certificata (PEC), lo ricordiamo, è un servizio di posta elettronica che garantisce l’integrità, l’autenticità e la certificazione temporale delle comunicazioni digitali. Utilizzando la firma digitale e un certificato, la PEC fornisce una prova legale dell’invio e della ricezione di un messaggio, confermando la sua autenticità. Inoltre, una marca temporale viene apposta per attestare l’orario preciso di invio o ricezione del messaggio.