È iniziato tutto circa due mesi addietro. Le voci arrivavano da lontano. All’inizio non me ne interessavo più di tanto, sempre impegnata a risolvere un problema dietro l’altro. Non riesco ancora a capacitarmene di come sia potuto accadere, di quando sia iniziata questa strada che mi ha portato ad essere il punto di riferimento per la risoluzione di ogni problema che mi circonda.
I giorni passavano e le voci erano sempre più forti. Ne parlavamo i telegiornali, iniziavano a parlarne in alcune trasmissioni… ma tutto ci toccava solo marginalmente. Ogni disgrazia lontano da noi, pensiamo sempre non ci riguardi; semmai ci sentiamo solidali a livello umano… poi proseguiamo la nostra vita sicura, giustificandoci con l’essere perennemente vittime di una montagna di difficoltà.
Finché un giorno come una bomba a ciel sereno – per la verità ampiamente annunciata – ti risvegli dall’altra parte e inizi a renderti conto che il periodo buio deve ancora iniziare.
Il Covid-19, che in Cina ha causato migliaia di morti, è arrivato in Italia.
È un coronavirus, della stessa famiglia dell’influenza. Ma è un virus sconosciuto, per cui non esistono vaccini né farmaci in grado di fermarlo. Lui prosegue senza sosta la sua corsa, da un corpo all’altro: in alcuni soggetti provoca i soliti sintomi infuenzali; in altri individui resta silente, ospite dei loro corpi come strumenti di propagazione. Vigliacco!
E come incontra difese immunitarie più deboli, ecco che s’insinua fino a divenire polmonite, strappando fino all’ultimo respiro.
Anche se in Italia il paziente 1 è un trentottenne costretto alla rianimazione, sono gli anziani i primi a morire.
Si avvista per la prima volta a Lodi e nel Veneto ma presto si manifesta anche in Piemonte, Emilia Romagna e man mano coinvolge tutte le regioni.
La storia si capovolge: è il sud Italia a prendere le distanze dal nord, da loro il Coronavirus è meno diffuso.
Nemmeno San Marino rimane indenne.
Le scuole restano chiuse e si sperimenta la didattica a distanza e tutti familiarizzano con il termine smart working.
Il popolo impazzisce. Vengono presi d’assalto i supermercati, persino durante la notte, nonostante i media ripetano che l’approvvigionamento alimentare non mancherà e si raccomanda di evitare assembramenti per contenere il contagio. Altri rivendicano la propria libertà.
Il contagio si diffonde ad una velocità impressionante ed ogni giorno le restrizioni diventano più rigide.
Il 12 marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara la pandemia.
Il terrore si diffonde… e un nuovo weekend bussa alla porta.